Memoriale di Shoah Milano



Articolo originale pubblicato in lingua coreana

Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime dell'Olocausto.È stato così designato il 1º novembre 2005 dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005 durante la 42ª riunione plenaria. La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945 quando le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, nel corso dell'offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Auschwitz scoprendo il tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti.(wikipedia) 

Per questa occasione il Memoriale di Shoah Milano era aperto al pubblico(con la prenotazione) domenica 26 e lunedì 27 gennaio. Ho visitato lunedì alle ore 14:20 con la guida.

La Fondazione Memoriale della Shoah di Milano nasce con lo scopo di realizzare un luogo di memoria e incontro negli spazi sottostanti alla Stazione Centrale di Milano. 

In quest’area – originariamente adibita alla movimentazione dei vagoni postali – tra il 1943 e il 1945 centinaia di persone furono caricate su vagoni merci per essere deportate nei campi di concentramento e sterminio di Auschwitz–Birkenau e Bergen Belsen o nei campi italiani di raccolta di Fossoli e Bolzano. 

Il 30 gennaio 1944, dal binario 21 partirono i primi convogli verso Auschwitz. Soltanto 22 dei 605 ebrei milanesi deportati quel giorno tornarono a casa. Tra di loro Liliana Segre, allora tredicenne, che ritornò senza il padre, morto ad Auschwitz. 

Attorno al Binario 21, luogo simbolo della Shoah in Italia, si sviluppa il progetto del Memoriale. Un luogo dove la memoria diventa presupposto irrinunciabile per condividere un progetto di futuro. Un luogo di dialogo e incontro tra religioni, etnie e culture diverse. Un luogo italiano che appartiene al mondo. 


Il percorso di visita del Memoriale è articolato in modo da utilizzare la conformazione originale degli ambienti che contraddistinguono questa estesa area interna alla stazione centrale come un grande reperto. In particolare, ci si avvale del forte sviluppo longitudinale delle campate, caratterizzate dalle strutture a vista in cemento armato che sorreggono il piazzale dei binari, sorta di lunghi cannocchiali che divengono spazi della Memoria da attraversare in sequenza, in modo da consentire al visitatore di ripercorrere le tappe fondamentali della Shoah degli italiani ebrei, secondo un itinerario basato sull’esperienza testimoniale di quegli avvenimenti. I materiali da esperire saranno costituiti da testimonianze videoregistrate e silenziose immagini in movimento: il visitatore potrà, attraverso l’esperienza emozionale degli eventi che accadono all’intorno, perdere lo statuto di osservatore passivo per diventare esso stesso testimone, in grado quindi di trasferire la propria esperienza.
Nell’area delle deportazioni, nella quale sono presenti due binari, è collocato un convoglio di carri originali e verrà realizzato il Muro dei Nomi. Sulla banchina 20 targhe riportano le date e le destinazioni dei convogli partiti per i campi di sterminio, di concentramento e di transito.
Conclude questa parte del percorso di visita il Luogo di Riflessione.
Il Laboratorio della Memoria è costituito da un sistema di spazi organizzati all’intorno del nucleo principale della biblioteca multipiano specializzata: la "sala dei Memoriali" per la connessione multimediale al network internazionale dei Memoriali e musei della Shoah, l’auditorium di circa 200 posti, lo spazio per mostre temporanee e un bookshop, oltre agli uffici della Fondazione e alle zone di servizio, con affaccio su via Ferrante Aporti. Il Laboratorio della Memoria sarà direttamente accessibile sia dall’atrio principale che attraverso un ingresso riservato, in modo che possa essere utilizzato anche con orari e modalità indipendenti dall’area dedicata al Memoriale.
La biblioteca e mediateca/centro-studi di circa 40.000 volumi rappresenta il nucleo centrale del Laboratorio della Memoria, a cui è affidata la riunione del patrimonio di conoscenza sulla Shoah raccolto dal Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, da accrescere e trasmettere in particolare ai giovani. Il volume in acciaio e vetro che la contiene si estende ad accogliere il vuoto inizialmente sperimentato all’ingresso del Memoriale, dove una rampa misura il dislivello esistente tra la quota del marciapiede e dell’ex piano di carico, facendolo esperire come sottrazione, come mancanza.
All’interno di questa sorta di "edificio nell'edificio" lo spazio si sviluppa longitudinalmente per circa 40 metri e una larghezza di circa 9 metri: una sala di ricerca e consultazione al piano terreno si apre su uno spazio vuoto a tripla altezza che contiene la sala di lettura al piano interrato.
Una parete di circa 30 metri per circa 7 di altezza costituisce la principale libreria: è il "muro dei libri" che attraversa l’intera sezione della biblioteca costituendo il principale elemento rappresentativo e simbolico del Laboratorio della Memoria.


Il termine olocausto(inglese Holocaust) in lingua greca il sacrificio ebraico detto ‘olah, ossia innalzamento, un sacrificio che viene “tutto bruciato”. Il fumo che sale “è odore gradito al Signore”. Il termine utilizzato per descrivere lo sterminio degli ebrei d’Europa si è mantenuto nella lingua che esso provenga da ambienti cristiani di età medievale, che indichi un lemma proveniente dal mondo pagano, che abbia un significato troppo religioso, come spesso si afferma, è tutto sommato irrilevante.
Il termine Shoah – שואה – veicola, nel lessico biblico, diversi significati legati all’idea di distruzione. 

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