MUSE Trento-Museo di Scienza
Bello, Bellissimo. il Museo di Scienza di Trento è bellissimo. Avevo visitato alla metà di agosto e ieri abbiamo pubblicato l'articolo sulla copertina dell'inserto.
Il 27 luglio 2013 il nuovo Museo delle Scienze di
Trento darà il benvenuto al pubblico. Un progetto nato 10 anni fa con l’idea di
trasformare il Museo Tridentino di Scienze Naturali in un moderno centro di
divulgazione scientifica ad elevato tasso di tecnologia, dove toccare con mano
la scienza e viverla come esperienza a 360 gradi.
L’inaugurazione rappresenta un traguardo per un
territorio ad alta densità culturale, modello per investimenti sulla qualità
dello studio, politiche ambientali e network di saperi. Il MUSE è il centro di
gravità di una rete di musei che caratterizzano il Trentino come punto di
riferimento dell’attività scientifica e di ricerca.
Terminati i lavori di allestimento delle mostre e i
collaudi, la struttura è pronta a tagliare il nastro per accogliere studenti, famiglie, giovani, bambini e adulti
alla ricerca di una nuova esperienza museale: interattività, exhibit
multimediali e laboratori scientifici renderanno il MUSE un’esperienza unica e
da ripetere nel tempo.
Attraverso il divertimento, il gioco, la
sperimentazione e la riflessione collettiva, il MUSE amplia la tradizionale
concezione di museo con una forte impronta tecnologica e innovativa: gli
oggetti in mostra rappresentano il dibattito scientifico sulle relazioni tra
uomo e ambiente. Il museo si fa portavoce dello spirito trentino, che ha
avviato la ricerca di un modello di sviluppo dove fare coesistere qualità della
vita e qualità dell’ambiente e che colloca la conoscenza
scientifico-tecnologica come punto di partenza della capacità di orientare le
scelte di sviluppo.
L’edificio, progettato dall’architetto Renzo Piano,
ha un profilo ispirato alle montagne circostanti e si sviluppa su un
lucernario, cinque piani più uno interrato e una serra tropicale di grande
valore per lo studio delle biodiversità. All’interno il percorso si sviluppa in
verticale con la narrazione del cambiamento degli ecosistemi alpini, dai
ghiacciai al fondovalle, e in orizzontale sui temi globali e planetari.
Costruito secondi i principi di sostenibilità ambientale, all’interno
l’esposizione gioca sulla distribuzione di vuoti e pieni e sul concetto di zero
gravity, ovvero sulla sospensione tramite cavi sottili degli oggetti
caratterizzanti gli allestimenti. Un grande spazio centrale, il Big Void, un
ampio spazio aperto che dal lucernario scende fino al piano interrato, crea una
continuità visiva tra i diversi piani del MUSE.
Di grande impatto sarà la presenza di animali tassidermizzati che,
seguendo la filosofia “zero gravity”, fluttueranno nello spazio verticale su
pedane sospese. A fare da sottofondo, suoni, illuminazioni e immagini verranno
proiettate nel “grande vuoto”.
Tra le attrazioni, meritano una visita approfondita la più grande mostra
di dinosauri dell’arco alpino, Maxi-Ooh!
uno spazio multisensoriale dedicato ai più piccoli (0-5 anni) assolutamente
unico e il racconto che, al primo piano, conduce il visitatore dalla preistoria
fino ai nostri giorni, caratterizzati dalla ricerca di uno sviluppo
sostenibile, per terminare con uno show room tutto dedicato all’innovazione.
Il nuovo museo delle scienze di Trento, il MUSE,
sorge nel nuovo quartiere Le Albere frutto della riqualificazione dell’ex area
Michelin. Progettato e realizzato in totale rispetto dell’eco-sostenibilità dall’architetto
Renzo Piano, la struttura di 12.600 mq ospita cinque piani più uno interrato,
oltre a una serra tropicale. All’interno il percorso museale si sviluppa
partendo dall’alto, come sulla vetta di una montagna, e scende fino al piano
interrato raccontando le caratteristiche dei diversi habitat al cambiare di
altitudine. In orizzontale si estende invece il racconto del rapporto
scienza-natura. Grandi spazi sono dedicati ai bambini, ai laboratori e a tutte
le forme di conoscenza attraverso l’esperienza diretta. Interattività e
osservazione sono i capisaldi di questo nuovo modo di imparare divertendosi. Il
MUSE vanta la mostra di dinosauri più importante delle Alpi, 3.300 mq di
esposizioni permanenti e 500 mq di mostre temporanee, e un focus sulle Alpi di
grande importanza.
Il MUSE vince
“l'oro” della sostenibilità. Lo scorso 13 giugno il
Museo delle Scienze di Trento, progetto di
Renzo Piano RPBW, gestito da IURE spa in nome e per conto di Fondo
Clesio di SGR Castello, ha ottenuto la certificazione LEED® NC 2.2 Gold,
rilasciata dall'ente certificatore GBCI (Green Building Certification
Institute) di Washington, D.C.
Il MUSE si colloca all’interno del nuovo quartiere Le
Albere, riqualificazione dell’ex area Michelin a Trento.
MUSE sarà il
primo museo italiano a ricevere l'ambita certificazione LEED NC, costituendo un
nuovo benchmark nel settore. Livello GOLD è
stato il posizionamento ottenuto con il sistema di rating LEED,
raggiunto anche grazie al supporto di HABITECH
- Distretto Tecnologico Trentino per le
attività di “Project Management LEED”.
«Un grande
risultato per un progetto che sarà un fiore all'occhiello per il Trentino, a
cui siamo soddisfatti di aver dato il nostro contribuito e ci auguriamo
apra la strada della sostenibilità nella realizzazione e gestione delle
strutture museali», ha dichiarato Gianni Lazzari, AD di Habitech. «Questo
risultato dimostra inoltre che risultati ambiziosi si possono raggiungere
quando c'è sinergia tra i partner
coinvolti». Inizialmente infatti l'edificio aveva come obbiettivo il
raggiungimento della certificazione LEED Silver, ma la collaborazione dei vari
soggetti coinvolti nella realizzazione del Muse ha portato al raggiungimento
del livello superiore, al livello Gold.
L'approccio
globale e la valorizzazione del percorso della certificazione di
sostenibilità ambientale LEED è derivato da una composizione integrata di
strategie in diversi ambiti di prestazioni dell’edificio e del suo rapporto con
l'intorno. Dalla scelta dei materiali e le modalità di
gestione delle attività di costruzione, alla relazione con il contesto
insediativo e dei servizi, dalla relazione degli utenti dell'edificio con la
rete dei percorsi pedonali e dei servizi di trasporto collettivo fino alle
strategie estremamente efficaci di riduzioni dei consumi energetici ed idrici.
La strategia energetica ha considerato
l'interazione involucro impianti e combinato la riduzione dei consumi
dell'edificio concepito come sistema con la fornitura di energia “verde”, il
ricorso intensivo alle rinnovabili, fotovoltaico e geotermia, nel
contesto di un intero comparto servito dalla nuova centrale di trigenerazione.
Altresì integrato è stato l’approccio al "sistema acqua", con
risparmio dell’uso di acqua potabile quintuplicato rispetto ai migliori
benchmark di riferimento grazie all’adozione incrociata di sistemi di riduzione
e il riutilizzo dell’ acqua piovana.
Importanti sono state anche le prestazioni degli spazi
interni, dove la relazione con le viste sul paesaggio e la luce naturale e
l’uso di materiali basso emissivi hanno puntato ad alte prestazioni in termini
di comfort e salubrità. Per i crediti
del segmento costruzioni vanno rilevati i punti di “performance esemplari”,
ottenuti grazie all'interramento totale dei parcheggi e quelli inerenti alla
gestione dei rifiuti delle attività di costruzione la cui
quasi totalità è andato
riciclato.
Il valore d’integrazione portato in luce nel
perseguimento di obiettivi "green" è uno dei risultati
metodologicamente più interessanti di questo percorso. Il risultato
globale ottenuto con la certificazione LEED dell’intervento ha una valenza
ulteriore se si considera che il MUSE svolgerà una importante funzione
pedagogica. Il MUSE dunque come “Building as a teaching tool” edificio come uno
strumento di insegnamento, che può ispirare ed educare.
Inoltre tra 3.300 metri quadri di esposizioni
permanenti e di 500 metri quadri di mostre temporanee, verrà realizzata una sezione espositiva dove i
visitatori potranno conoscere le strategie per rendere gli edifici più
sostenibili ed efficienti. Un'occasione dunque per conoscere LEED e toccare
con mano come si persegue la certificazione e cosa significa in termini
tangibili.
Secondo Laura Pighi, LEED AP e project manager di
Habitech «il progetto ha perseguito attivamente l'obiettivo "Building
as a teaching tool", così che nel raccontare la sostenibilità sarà
esso stesso il primo esempio di ciò che contiene e di cui parla. L'edificio
stesso diventa uno strumento educativo».
Il giorno 27 Luglio
l’Architetto Laura Pighi e il direttore Habitech Thomas Miorin saranno disponibili per interviste sulla
sostenibilità dell’edificio e sulla certificazione LEED™ a partire dalle
ore 16.30 fino alle ore 18. Per organizzare interviste si prega di contattare
l’ufficio stampa di Habitech – Cell. 3398436770
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